Torino, Laudes Paschales, Rive-Gauche Concerti e Associazione Franz Schubert in collaborazione per il Coordinamento Associazioni Musicali di Torino, Chiesa di San Domenico, 3 aprile 2020, ore 21 (musiche di William Byrd, Frate Antonio Mortaro, Suor Isabella Leonarda, Giovanni Girolamo Kapsberger, Tarquinio Merula, Giovanni Felice Sances e altre di autori anonimi)
1ª parte
TRIO SONA
Franco Cavallone, Massimo Iamone, Rodolfo Mezzino chitarre
William Byrd (1540-1623)
Da “Cantiones sacrae”:
– Descendit de coelis
– Laudate pueri Dominum
Fantasia
Frate Antonio Mortaro (1570-1620)
Tre Canzoni
– Canzone I
– Canzone II
– Canzone III
Suor Isabella Leonarda (1620-1704)
Sonata op. 16
– Allegro
– Largo
– Adagio
– Vivace
2ª parte
ENSEMBLE De Siderio
Cinzia Prampolini soprano
Laura LaVecchia tiorba
Gualtiero Marangoni viola da gamba
Canzonette spirituali I (Cat. F. Rolla) (1657)
– Poverello, che farai?
– Ciaccona del Paradiso e dell’inferno
– Udite o Terra, o Ciel!
Giovanni Girolamo Kapsberger (1580-1651)
– Sfessaina, Canario
Tarquinio Merula (1595-1665)
– Canzonetta spirituale sopra la ninna nanna
Canzonette spirituali II (Cat. F. Rolla) (1657)
– Guarda guarda peccatore
– Chi nel mondo vuol vivere
– Oh duro Cor crudele
Giovanni Felice Sances (1600-1679)
Stabat Mater
Antico e moderno dialogano in questo concerto grazie a una silloge di “Canzoni spirituali” e altri lavori – come “Cantiones”, “Fantasie”, “Sonate”, “Stabat Mater”… – che al sacro riconducono per diverse vie. Nella prima parte tre lavori del compositore rinascimentale inglese William Byrd sono adattati a un moderno trio di chitarre, così come le Tre Canzoni di Frate Antonio Mortaro e la Sonata di Suor Isalbella Leonarda, mentre nella seconda vengono mantenuti gli strumenti filologici originali. Da un lato strumenti e prassi esecutiva “moderni”, dall’altro “antichi”. I brani di Byrd, scritti intorno al 1591, nascevano in origine per voci; quelli di Frate Mortaro, anche lui autore di “Sacrae Cantiones”, erano per voci e basso continuo; e la “Sonata” di Suor Leonarda viene da una raccolta di dodici sonate per uno, due, tre o quattro strumenti, tra cui violino, violone, organo, ecc. L’arte della trascrizione è parte consistente della nostra Storia della Musica e non solo permette ad alcuni capolavori di raggiungere un più ampio pubblico, ma è preziosa testimonianza di un dialogo tra epoche e sensibilità differenti, riconnesse tra loro in quel gioco di rimandi e memorie, che è poi la Cultura, che unisce passato a presente. (R. P.)
Il programma prevede nella seconda parte un excursus della musica sacra eseguita negli ambiti extra liturgici; si tratta di componimenti costruiti su testi sacri, con musica di derivazione evidente anche nella scelta degli strumenti qui utilizzati: la tiorba, le percussioni e la viola da gamba, strumenti maggiormente visibili in contesti non strettamente liturgici. Nel contesto del programma l’esecuzione di alcune Canzonette Spirituali e Morali scritte e “Accomodate per cantar à 1,2,3 voci come più piace […] sopra Arie communi, e nuove date in luce per trattenimento Spirituale d’ogni persona”, pubblicate nel 1657 dal tipografo C.F. Rolla, ha una parte essenziale nella ricerca storica di questo tipo di composizioni. Il programma vuole essere, oltre a una ricerca, anche una possibilità di immergersi in quello che era l’ambiente del popolo nell’Italia del Seicento. Per facilitare questo, sono inserite alcune danze strumentali della commedia dell’arte, scritte a Venezia nella prima metà del secolo come la “Sfessaina” e il “Canario” nonché la Toccata II dal IV Libro per chitarrone di Kapsberger. Di natura espressamente sacra verranno eseguite la celebre “Canzonetta spirituale sopra la ninna nanna” del compositore Tarquinio Merula, “Stabat Mater” di Giovanni Felice Sances. (L. L. V.)