37ª rassegna annuale di Rive-Gauche Concerti
ALTA PRESSIONE | MUSICHE IN MOSTRA AL FUTURO
En plein air 3 | Arie di danza
con musiche ecoaccoglienti e màndala
Torino, Cortile di Palazzo San Giorgio, 6.7.2023 ore 21
Duo Alterno e Centro Territoriale Giorgio Bisacco • Musiche danzanti di Kurt Weill, Giacomo Puccini, Ennio Morricone e di Gioachino Rossini, Manuel De Falla, Riccardo Piacentini, con un preludio inedito di musiche ecoaccoglienti a contrappunto del màndala
in collaborazione con:
Reale Foundation
Centro Territoriale Giorgio Bisacco
Cooperativa Sociale Piergiorgio Frassati
Concerto del Duo Alterno che canta, suona, danza
Tiziana Scandaletti soprano
Riccardo Piacentini pianoforte e foto-suoni
Programma
Kurt Weill
Youkali. Tango Habanera (1934)
(testo di Roger Henry Bertrand)
Giacomo Puccini
Tango (1910)
Valzer (1894)
Francesco Paolo Tosti
Consolazione (1916) (testi di Gabriele D’Annunzio)
Gioachino Rossini
Memento Homo (~ 1860) (da “Péchés de vieillesse”, 1857-1868)
Manuel de Falla
Siete Canciones populares españolas (1914)
– El paño moruno – Seguidilla murciana – Asturiana – JotaNana – Canción – Polo
(testi popolari anonimi)
Riccardo Piacentini
Eco logico (2023) per pianoforte e foto-suoni
Ennio Morricone
Tango un po’ caricaturale (1970, vers. 2018)
Dedicato da Ennio Morricone al Duo Alterno
L’ultimo appuntamento in rassegna, terzo en plein air, sintetizza le tematiche ecologiche e sociali affrontate nel corso degli otto eventi. Tornano le musiche ecoaccoglienti; torna la danza e (con insistenza) il tango tra cui un lavoro di Ennio Morricone dedicato al Duo Alterno; tornano gli elementi naturalistici, in particolare nelle Siete Canciones di De Falla e nella prima assoluta di Eco logico; torna il màndala sociale proposto dal Centro Territoriale Bisacco; torna, e davvero mai ci ha lasciato, il coinvolgimento creat(t)ivo del pubblico in veste inclusiva e co-attoriale, chiamato a “com-porre” il màndala e a intervenire nell’atelier interattivo che gli interpreti conducono constestualmente alle esecuzioni. Ma non solo, perché gli interpreti cantano, suonano e… danzano! L’idea è di portare la musica del Novecento e contemporanea in uno spazio scenico che diventi spazio di vita naturalmente vissuta.