II Giornata di studio – La voce contemporanea in Italia

II Giornata di studio – La voce contemporanea in Italia

Cuneo il 14 dicembre 2007 – con il sostegno di Fondazione CRT e le collaborazioni di Fondazione Nuto Revelli e Città di Cuneo – presso la Sala San Giovanni di via Roma 4 si tengono due concerti-atelier per una giornata di studi e di musica (1° atelier-concerto alle ore 17, 2° atelier-concerto alle 21) con la partecipazione del Duo Alterno, dei compositori Alberto Colla, Ada Gentile Alessandro Solbiati, dello scrittore e storico della musica Sandro Cappelletto e del politologo e sociologo della comunicazione Marco Revelli.
La giornata è contestuale a MUSICHE IN MOSTRA 2007.

I concerti-atelier rappresentano un importante momento di riflessione a completamento del trittico discografico La voce contemporanea in Italia, prodotto nei tre anni precedenti da Rive-Gauche Concerti con il sostegno di Regione Piemonte e Fondazione CRT e pubblicato dall’etichetta Stradivarius.

Da “Musica e scuola” del 15 gennaio 2008
La voce contemporanea in Italia
Cuneo, 14 dicembre 2007 Giornata di studi e di musica (due atelier-concerti)

Nuovamente, come già era accaduto nel 2006, la torinese Rive-Gauche Concerti, in collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli e con il sostegno della CRT e della Città di Cuneo, ha promosso una giornata di studi dedicata alla voce contemporanea in Italia che si è tenuta lo scorso 14 dicembre 2007 a Cuneo, presso la suggestiva Sala San Giovanni, in via Roma 4. Vi hanno preso parte i compositori Alberto Colla, Ada Gentile, Riccardo Piacentini e Alessandro Solbiati dai corposi curricula, coordinati dal musicologo Sandro Cappelletto. Il pomeriggio ha visto protagoniste innanzitutto le relazioni dei citati compositori che hanno suffragato le loro tesi con succulenti ascolti dalle proprie recenti composizioni. Ada Gentile ha proposto frammenti da sue pagine in cui la voce (quella fascinosa e suggestiva di Arnoldo Foà) è trattata nella sua valenza di voce recitante, ‘fasciata’ ed avvolta da iridescenti sonorità ora magmatiche, ora rarefatte, sicché l’emersione del suono vocale appare ancor più pregnante. Ada Gentile ha inteso sottolineare con particolare rilievo il suo interesse precipuo per una voce intenzionalmente ‘non’ impostata. Ne derivano particolari ‘effetti’ ed innegabili emozioni. Poi è stata la volta di Alessandro Solbiati del quale si è ascoltato il primo dei due Hölderlin Lieder (il secondo lo ha poi eseguito il Duo Alterno in serata): Solbiati disvela una non comune capacità di ‘cesellare’ il suono, rivestendolo di rifrazioni armoniche e timbriche di non comune raffinatezza, grazie all’uso sapiente del pianoforte. Con Riccardo Piacentini ci si è trovati di fronte ad un modo ancora diverso di ‘trattare’ la voce: ecco allora alcuni brani da Mina Miniera mia, interessante composizione (poi incisa su CD) che Piacentini ha ‘allestito’ mixando inserti originali, frammenti di canti popolari e molto altro ancora con fotosuoni (la sua ‘creatura’ più originale ed autentica) ovvero reperti consistenti in suoni ‘catturati’ all’interno della miniera ora dismessa di Traversella (gocciolio di acqua di scolo, eco delle interviste ai minatori superstiti, rumori di fondo ecc.). Ne deriva un curioso e affascinante ‘universo’ sonoro, sorta di ambientazione timbrica che – ancora una volta – vede la voce umana protagonista assoluta. Da ultimo il giovane Alberto Colla, del quale sono stati proposti alcuni brani dall’opera Il processo andata in scena con successo alla Scala ed ispirata, ça va sans dire all’omonimo testo letterario di Kafka. Partitura in cui Colla si avvale di un immane tessuto sonoro, con un orchestra di vaste proporzioni. Ne abbiamo ascoltato pagine corali di grande impatto emotivo e notevole virulenza fonica. Insomma un modo ancora differente di affrontare la voce, a riprova – come sottolineava saggiamente Cappelletto, ‘cucendo’ le singole relazioni – di quanto la voce sia tuttora foriera di emozioni: più ancora, di quanto la voce possa ancora ‘servire’ ai compositori pure nel variegato e policromo panorama della musica contemporanea.

La riprova di quanto la voce sia viva e vitale, di come si possa tuttora scrivere lieder e nel contempo pagine ironiche, graffianti, la si è avuta la sera, in occasione del bel concerto tenuto, a conclusione del convegno, dal Duo Alterno (Tiziana Scandaletti soprano e Riccardo Piacentini pianoforte). Iperattivo sul versante esecutivo (con frequenti tournées internazionali nei luoghi più disparati del mondo e ragguardevoli consensi di critica e pubblico) il torinese Duo Alterno prosegue anche sul piano discografico a profondere risorse ed impegno per la diffusione della musica del Novecento e contemporanea. Soprattutto nel settore delle liriche, invero alquanto defilato rispetto ad altri ambiti ed assai poco eseguito, certo immeritatamente, giacché annovera piccoli gioielli formato mignon. Così, dopo due CD dedicati al piemontese Ghedini, un CD interamente votato ad Alfredo Casella, poi un CD consacrato al napoletano Franco Alfano, ha prodotto due importanti CD dedicati alla «Voce contemporanea in Italia» per la Stradivarius seguito di recente dal terzo CD (presentato in occasione del convegno cuneese) contenente pagine di Clementi, Colla, Lombardi, Manzoni, Pinelli, Solbiati e Vacchi.

Il concerto si è aperto con Die Linien di Solbiati (secondo degli Hölderlin Lieder composti nel 2000 con dedica al Duo Alterno). Di Tiziana Scandaletti ancora una volta si sono potute apprezzare la meticolosa cura dei fraseggi, l’intonazione chiara, la cura nel rendere palpabili i significati reconditi di ogni singolo frammento; inoltre il pubblico ha potuto ammirare la perfetta fusione dell’ensemble, grazie alle squisite doti di ‘accompagnatore’ del compositore e pianista Piacentini. Tratti peculiari anche dell’interpretazione delle Due liriche da Rilke (2005) di Colla, parimenti dedicate al Duo Alterno e così pure nell’interpretazione di una breve silloge di pagine di Corghi. Poi Piacentini si è seduto egli solo al pianoforte, lasciando un momento di pausa alla voce, ed ha eseguito Jazz motetus VI (Cricket play) che egli stesso compose nel 2003, per pianoforte e nastro magnetico: pagina accattivante e seducente, nella sua policroma varietà timbrica. Poi in chiusura di serata le belle e difficili liriche di Casella radunate sotto il titolo di Adieu à la vie, pagine del 1914, ma di impressionante modernità, ben rese dalla voce calda di Tiziana Scandaletti. Da ultimo La giornata di Betty Boop di Ada Gentile (2005), pagina ricca di effetti ora drammaturgici, ora onirici, ora esilaranti, vere e concise scene comiche (dedicate al Duo Alterno e non immemori forse dell’indimenticabile Cathy Berberian) con mescolanze linguistiche, dialettali ed un gradevole mix di varie emissioni vocali: dal semplice parlato al lirismo puro e molto altro ancora. L’ironia sembra il registro principale (la voce protagonista ‘gioca’, anche con il cane) e in fondo suonare – play, spielen, jouer – cos’altro è se non giocare? E la raccolta è un vero divertentissimo gioco. Annovera anche citazioni ad esempio dalla canzoncina di Papageno nel mozartiano Flauto magico ed altro ancora, contaminato con annunci ferroviari ecc. Irresistibile, davvero. Reso con garbo dalla voce proteiforme della Scandaletti cui si intrecciava anche quella del multi-performer Piacentini, ‘costretto’ da esigenze di … copione ad esibirsi anche con tratti ispirati ad esplicita gestualità. I testi così piacevolmente scorrevoli sono di Sandro Cappelletto che aveva guidato il convegno con mano sapiente e discreta.

Buon successo di pubblico e di critica. Appuntamento dunque a dicembre del 2008 per il prossimo atelier-convegno.